Diplomi Falsi

Quanto appreso in questi giorni in merito ai diplomi falsi e la sede dove gli stessi venivano taroccati e i nomi delle persone coinvolte è di indubbia gravità.

Numeri enormi, soprattutto per le persone coinvolte e con una filiera organizzativa di falsari professionisti inaudita.

Dando una lettura più complessiva della vicenda, riteniamo essere una truffa non solo al mondo scolastico, ma appunto alla intera società.

La cosa più grave è che acquisendo questi diplomi falsi, il personale coinvolto, ha avuto la possibilità di entrare nelle classi, nelle scuole e svolgere attività didattica  senza un minimo di formazione professionale, di prendersi cura di alunni, di vivere il mondo scuola senza averne diritto.

E’ un male endemico ed italico, che purtroppo non coinvolge solo la nostra provincia, su cui bisognerebbe fare una riflessione più approfondita in quanto permea la nostra società a cercare il malaffare, che invita le persone  a cercare facili percorsi formativi per potersi affermare nel campo lavorativo.

Complice di tutto ciò una società che ormai diffonde la cultura della semplificazione, la cultura delle scorciatoie ad ogni costo, che tenta di abbattere il muro dei sacrifici pur di raggiungere alcuni obiettivi, ad avere il successo facile, all’idea che il lavoro fatto di sacrifici, di sudore non sia premiale quanto quello che accorcia il proprio cammino.

Vige l’idea che basta pagare per ottenere quello che si vuole e metterti a disposizione un normale percorso di studi accorciando tempi e soprattutto evitare il sacrificio quotidiano.

Si tratta di una vera e propria emergenza morale che mette a rischio soprattutto la credibilità di tutti quei docenti, personale ATA, di quanti onestamente hanno acquisito, meritatamente un titolo di studio per l’accesso al mondo della scuola, pur di trovare correttamente una giusta collocazione lavorativa, con onestà, diffondendo ogni mattina all’interno delle classi la cultura della legalità.

Purtroppo il caso dei diplomi falsi è in continua evoluzione. Sarebbe opportuno che l’ATP e l’USR intensificassero gli accertamenti e che gli stessi divenissero quotidiani, sistematici e che dovrebbero riguardare anche le scuole professionali, enti pubblici per capire la correttezza dei titoli che vengono presentati e dei  servizi prestati. Solo così avremo la certezza che all’interno delle nostre scuole e non solo il personale in servizio ha  veramente maturato un percorso scolastico regolare e ciò a garanzia soprattutto degli alunni che hanno sempre più bisogno di  personale scolastico qualificato ma anche dei nostri enti pubblici.

Per queste ragioni la Flc Cgil e la CGIL si costituiranno parte civile per difendere i diritti, come del resto facciamo da anni, dei lavoratori, per reagire e contrastare e per combattere questi fenomeni con ogni mezzo a disposizione anche quello processuale.

 

Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria

Umberto Calabrone, segretario generale Cgil CdL di Cosenza

Giuseppe Guido, segretario generale Cgil CdL Pollino Sibaritide Tirreno

Mimmo Denaro, segretario generale Flc-Cgil Regionale

Pino Assalone, segretario generale Flc-Cgil Cosenza

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