Comune di Villapiana: NIDIL CGIL chiede il completamento della stabilizzazione

Non è permesso a nessuno giocare sul futuro dei lavoratori precari (Lsu/Lpu) che da più di vent’anni sono alle dipendenze degli Enti pubblici garantendo, soprattutto nei Comuni, gran parte dei servizi.

La Regione ha fatto, finora il suo dovere. Ha emanato una circolare dove si evince che i 40 milioni previsti dalla legge 29 del 24/06/2019 sono una “spesa storicizzata” riferita agli Lpu (13.096 euro ciascuno) e agli Lsu (3.800 euro ciascuno) che vanno ad aggiungersi, per quest’ultimi, ai 9.296 euro previsti dal contributo del Ministero del Lavoro (anche se per questo contributo manca ancora un documento ufficiale che stabilisca che si tratti di una spesa consolidata).

Adesso, quindi, spetta ai sindaci e alle loro amministrazioni adoperarsi per la stabilizzazione di questi lavoratori precari anche perché la Legge di Stabilità 2020 prevede che le amministrazioni pubbliche utilizzatrici di Lsu/Lpu “possono procedere all’assunzione a tempo indeterminato, anche con contratti di lavoro a tempo parziale, anche in deroga, per il solo 2020 in qualità di lavoratori soprannumerari, alla dotazione organica, al piano di fabbisogno del personale e ai vincoli assunzionali previsti delle vigenti normative”. Molti Comuni, proprio in virtù di quanto previsto nella Legge di Stabilità, hanno provveduto alla trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.

Una trasformazione che doveva interessare anche i lavoratori precari del comune di Villapiana, ma purtroppo il sindaco di questo Comune non ha mantenuto fede agli impegni assunti. Il comune di Villapiana, con la delibera n°111, del 20 maggio 2019, era stato il primo Comune della provincia di Cosenza e uno dei primi della regione Calabria a prevedere la stabilizzazione a 26 ore settimanali dei 12 precari che lavorano presso il Comune. Qualche mese dopo ci fu un ripensamento dell’amministrazione comunale, non più una stabilizzazione a 26 ore settimanali ma una stabilizzazione che prevedeva 16 ore per gli “apicali”,  17 ore per gli addetti di categoria B e 18 ore per quelli di categoria A.  Una “marcia indietro” che è stata immediatamente contestata dal sindacato unitario  e a seguito di queste proteste il tutto venne bloccato con l’accordo che le parti si sarebbero risedute a un tavolo.

Il 23 dicembre, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato il sindacato, le Rsu, e alcuni funzionari del Comune, il sindaco comunicava ai lavoratori che ci sarebbe stata la loro stabilizzazione e che questa andava sicuramente oltre le 19 ore settimanali.

Il 30 dicembre la doccia fredda. Con una delibera il Comune di Villapiana ha proceduto al rinnovo del contratto a tempo determinato dei 12 lavoratori precari e non alla trasformazione del rapporto a tempo indeterminato.

Nel ribadire al sindaco Montalti che il ruolo del sindacato è quello di tutelare i diritti, la dignità e la rappresentanza dei lavoratori e che il sindacato non è la ruota di scorta di nessuno, auspichiamo che, a breve, riconvochi il tavolo perché, a nostro avviso, il processo di stabilizzazione dei 12 lavoratori precari deve essere completato al più presto.

 

Vincenzo Laurito, segretario generale NIDIL CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

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