VERSO LA MANIFESTAZIONE DEL 20 MAGGIO A NAPOLI, CONTRO L’AUTONOMIA DELLE DISUGUAGLIANZE!

Lo SPI Cgil comprensoriale continua la sua “marcia” verso la manifestazione nazionale del prossimo 20 maggio a Napoli, tenendo le assemblee di Lega SPI in tutto il territorio. Dopo l’assemblea di mercoledì pomeriggio ad Altomonte, che ha coinvolto i pensionati dei comuni della Valle dell’Esaro, nella giornata di ieri sono state fatte le assemblee di Cassano Jonio, dalle ore 10,00 alle ore 12,00, presso la locale Camera del Lavoro alla presenza di una folta rappresentanza di pensionate e pensionati,  e di Rossano, nel comune di Corigliano Rossano.

Dalle 16,30 alle 18,30, infatti, le pensionate ed i pensionati dell’area urbana di Rossano e dei paesi limitrofi, appositamente convocati dalla responsabile della Lega SPI Eleonora Sammarro, si sono riuniti presso la ex delegazione Municipale di Rossano per discutere i problemi dell’attuale fase politico-sindacale che sono alla base delle tre grandi manifestazioni nazionali (Bologna, Milano e Napoli) indette unitariamente da CGIL CISL UIL.

La responsabile di Lega SPI Eleonora Sammarro ha introdotto i lavori affidando la relazione alla componente di Segreteria SPI comprensoriale, Margherita Tagliaferro, che ha illustrato i temi principali che sono alla base delle manifestazioni unitarie: la scarsa attenzione per i pensionati nella legge finanziaria del 2023, nessuna novità in tema fiscale per le fasce più deboli, tagli al welfare, riduzione della spesa sanitaria, parziale applicazione dell’accordo sulla rivalutazione delle pensioni, scarsa attenzione verso la legge sulla non autosufficienza e, soprattutto, la determinazione a portare avanti il DDL Calderoli sull’autonomia differenziata che rappresenterebbe una definitiva separazione del Paese con forti e definitive penalizzazioni per il Mezzogiorno e le regioni più deboli come la Calabria.

Si è tenuto un proficuo ed interessante dibattito, aperto da Natale Cavallo, Presidente dell’Auser  di Rossano, a cui hanno fatto seguito numerosi interventi dei pensionati intervenuti all’assemblea che hanno sottolineato la necessità di tenere alta l’attenzione sulle crescenti difficoltà di carattere sociale ed economico, l’impossibilità di accesso alle cure ed all’assistenza per la grave crisi che attanaglia la sanità territoriale e regionale che vivono in maniera particolare i pensionati e le fasce più deboli della società.

I lavori sono stati conclusi da Francesco Spingola, Segretario generale dello SPI Cgil comprensoriale che, dopo aver ringraziato i presenti per aver accolto l’invito dello SPI Cgil partecipando all’assemblea, ha ribadito le valide ragioni che hanno indotto le Organizzazioni Sindacali Unitarie a programmare le tre grandi manifestazioni nazionali  che si concluderanno sabato 20 maggio pv a Napoli a cui la Categoria dei pensionati assicurerà pieno sostegno e partecipazione.

Il Segretario Spingola ha sottolineato come i provvedimenti di legge adottati dall’attuale governo Meloni siano andati nella direzione opposta a quella auspicata dal sindacato pensionati, a cominciare dallo stravolgimento dell’accordo sottoscritto con il governo Draghi sul ripristino, dopo 14 anni, della legge sulla rivalutazione. A parere di Spingola è stato un atto arroganza e di esercizio di potere che ha messo in discussione  i principi democratici che regolano gli accordi tra parti sociali e governo. Così come la legge finanziaria del 2023 che incide negativamente sul welfare perché riduce le risorse ad esso destinate, indebolisce il sistema sanitario, non considera la legge sulla non autosufficienza, non interviene su un sistema fiscale ingiusto soprattutto per i pensionati che a parità di reddito pagano più tasse sia dei lavoratori dipendenti, sia degli autonomi (miracolati con la flat tax), penalizza sostanzialmente le fasce più deboli della popolazione ed in maniera particolare quella meridionale alla quale certamente non servirà il ponte sullo stretto di Messina! Così come non è sufficiente ciò che prevede il DEF, poiché il cuneo fiscale temporaneo (solo per sei mesi), non risolverà i gravi problemi che la crisi economica sta causando alle famiglie di lavoratori e pensionati, dall’aumento esponenziale del costo energetico all’aumento dei generi di prima necessità, con un’inflazione che ha già assorbito i pochi aumenti, mentre nulla prevede in termini di spesa sul rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, né tantomeno facilita, svolgendo il suo ruolo di garante istituzionale,  il rinnovo dei contratti dei settori privati.

Il Segretario Spingola afferma che la proposta di Legge Calderoli sulla cosiddetta autonomia differenziata è una risposta sbagliata alla crisi sociale, economica e di sistema che vive oggi il Paese che ha più che mai necessità di essere unito e coeso, di dare a tutti i cittadini le stesse opportunità e diritti in tema di salute, istruzione, lavoro, mobilità, sicurezza, ambiente, etc.,  e non frammentato e contrapposto tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri, tra pensionati, lavoratori e disoccupati; un Paese che deve costruire, unitariamente e non in maniera divisa, un futuro sostenibile per le nuove generazioni.

L’Italia, in questa delicata fase della sua storia, non ha bisogno di riformare in senso presidenzialista la sua straordinaria Carta Costituzionale la cui attualità e modernità è largamente riconosciuta,  tranne che dalla destra politica che continua nostalgicamente a guardare al passato illudendo una parte di italiani con l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio, dimenticandosi colpevolmente della necessaria riforma della legge elettorale che sta contribuendo ad allontanare, sempre di più, gli elettori dalle urne e dalla loro partecipazione alla vita democratica del Paese.

 

Il Segretario generale

Francesco Spingola

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