Non c’è pace: il Comune di Scalea in continua balìa di eventi giudiziari e l’ASP al servizio di interessi privati

CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

L’inchiesta ultima che coinvolge il Sindaco di Scalea Gennaro Licursi, in qualità di dipendente dell’ASP di Cosenza, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione di presenza in servizio con la presunta complicità di 3 dipendenti della stessa ASP, è l’ultimo colpo mortale all’immagine di una Città e di un territorio che, dagli anni di Plinius, vive un degradante deterioramento della pratica della legalità. Le ricadute pesano sempre più sulla vita e sugli interessi generali dell’intera comunità.

Un quadro complessivo di abbassamento dell’etica pubblica in cui troppi amministratori locali di questo territorio risultano coinvolti in vicende di malaffare pubblico e privato.  Un susseguirsi inquietante di inchieste ed arresti che alimenta la sfiducia dei cittadini verso pezzi periferici dello Stato e che genera instabilità amministrativa e malagestione di servizi pubblici a danno dei cittadini e del mondo del lavoro a cui servono, diversamente, Enti ed Amministrazioni stabili, eticamente inappuntabili e capaci di amministrare nella piena legalità ogni servizio, appalto, affidamento, assunzione ed ogni opportunità di spesa.

Ancor più se l’Ente coinvolto è un’Azienda sanitaria le cui risorse non possono essere asservite a logiche di malaffare ma dedicate al solo scopo di curare i bisogni di salute dei cittadini.

Proprio per questo, quando nel 2018 il Procuratore Capo di Paola Pierpaolo Bruni annunciò la volontà di voler affondare il bisturi nella pubblica amministratore locale per contrastare ogni illecito, come Cgil salutammo e sostenemmo senza esitazione quella dichiarazione, convinti degli effetti positivi che tale azione di contrasto al malaffare avrebbe comportato nella messa in trasparenza della macchina pubblica del territorio e nell’affermazione della legalità quale unica via lungo cui esercitare ogni funzione pubblica.

Oggi, con lo stesso spirito, e la convinta sollecitazione ad allargare l’indagine ad ogni Ente pubblico del territorio, la CGIL Comprensoriale confida sull’efficacia e sull’accuratezza dell’azione promossa dalla Procura di Paola tramite l’inchiesta Ghost Work certi, verrà verificata la consistenza dei reati ascritti ad ogni soggetto in essa coinvolto e accertato se tali reati siano configurabili dentro un vero “sistema” vocato alla truffa ai danni della pubblica amministrazione o di condotte di singoli.

A prescindere dalle modalità attraverso cui compiuti i presunti reati emersi nell’inchiesta, i fatti assurti a cronaca nazionale, se confermati in sede di giudizio, rappresenterebbero per la CGIL una deprecabile ferita per il Territorio e per l’immagine delle Amministrazioni coinvolte che devono essere poste in garanzia della loro funzione di servizio verso i cittadini, e verso cui serve l’adeguata indignazione democratica dei cittadini.

Giuseppe Guido – Segretario Generale CGIL Comprensorio Pollino Sibaritide Tirreno

Mimma Iannello – Responsabile CGIL Alto Tirreno

 

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